(a.l.) Arriva a Rieti trafelata e un po’ stanca, Rosy Bindi. Viene da Pesaro, dove ha partecipato alla visita del Capo dello Stato Napolitano, e da un giro elettorale nelle Marche e in Abruzzo: Rieti è l’ultima tappa della serata dopo L’Aquila. Nel suo intervento c’è poca Rieti – “Ma voi vi conoscete tutti, saprete scegliere il meglio per questa città” – molta Italia di ieri e di oggi e subito dietro sullo sfondo l’Europa. Le coordinate che offre alla piazza che l’aspetta, senza bandiere a parte quella ideale del 25 aprile, sono Resistenza, Costituzione ed Europa. “Il 25 aprile può essere la festa di tutti a patto che si riconosca la vittoria dei partigiani su chi ancora difendeva il fascismo”. Solo così si può intendere il messaggio della Costituzione, fondamento di una Repubblica essenzialmente anti-fascista uscita dalla guerra. Certo, oggi è un’altra la guerra da combattere, quella di una “crisi senza precedenti in questi 60 anni che ha origini lontane e che noi italiani, per quanti sacrifici possiamo fare, da soli non risuciremo a debellare”. Il terreno in cui si gioca la partita è quello feroce dei mercati, “ma noi crediamo che la politica debba indirizzare l’economia e non il contrario, e per il bene dei Paesi e la felicità dei cittadini, non per il denaro e il libero mercato”. E’ una scelta di campo ben precisa quella che la Bindi indica, che oggi serve al Pd per tirare la giacchetta del governo Monti verso una prospettiva di equità e giustizia sociale, domani per portare il Paese in Europa su posizioni di sì di rigore ma senza rinunciare al welfare e allo Statuto dei lavoratori. Il 2013 è solo dietro l’angolo, le elezioni politiche alle porte. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 25 Aprile 2012