Pubblichiamo il comunicato stampa di Felice Costini.
Leggo le dichiarazioni del presidente dell’ASM con estremo stupore, poiché credo che un amministratore pubblico quando affronta un argomento delicato, come è quello della COMIFAR, soprattutto perché investe decine di lavoratori che in questo momento stanno vivendo con trepidazione il loro futuro, dovrebbe evitare di fare affermazioni non comprovate da dati di fatto. Il sottoscritto ha avuto la ventura di vivere la questione COMIFAR fin dall’inizio, prima sollecitato da alcuni lavoratori e successivamente delegato dal Sindaco, e pertanto può vantare una conoscenza diretta e non mediata da chiacchiere di corridoio, a volte non propriamente disinteressate. COMIFAR decise la chiusura del magazzino già un anno fa, a seguito di una riorganizzazione aziendale che prevedeva la chiusura dei piccoli magazzini periferici, come quello di Rieti; a seguito dell’interessamento del Sindaco (sollecitato dal sottoscritto e dal vicesindaco Sanesi) la dirigenza dell’azienda accolse l’appello a ridiscutere la propria posizione. L’incontro successivo apri uno spiraglio, poiché l’azienda si rese disponibile a rivalutare la situazione li dove il territorio riconoscesse l’importanza, anche pubblica, del servizio che essa svolgeva, permettendo la copertura delle farmacie anche nei comuni più piccoli, garantendo su Rieti 6 consegne giornaliere, fornendo il territorio della possibilità di reperire in tempi brevissimi farmaci di urgenza. Nel concreto Comifar chiedeva un cambio di atteggiamento da parte delle farmacie private, con un aumento della propria percentuale di mercato, che aveva subito una contrazione negli ultimi tre anni, ed un incremento delle forniture alle farmacie municipali (che, è il caso di ricordarlo, tali rimangono anche dopo la vendita del pacchetto di minoranza dell’azienda, come dimostrano i contratti dei farmacisti che vi lavorano, che sono inquadrati nel pubblico e non nel privato). A seguito di una mia sollecitazione FEDERFARMA (sindacato delle farmacie private) incontrò i delegati dell’azienda, accogliendo, con grande senso civico, le richieste e firmando un protocollo con il quale invitava i propri iscritti a rivedere i rapporti con la ditta fornitrice. Successivamente, sempre a seguito di un mio intervento, i dirigenti di Comifar incontrarono l’amministratore delegato di ASM, il quale, in mia presenza dichiarò che visto l’interesse manifestato dal Sindaco, l’importanza del mantenimento del magazzino a Rieti, e viste le premesse dell’accordo che gli veniva proposto riteneva di fatto concluso l’accordo stesso, in attesa di formalizzare quanto era stato concordato. Anzi, a margine, le due aziende si ripromisero una maggiore collaborazione, con la possibilità di dare corpo ad una serie di ulteriori servizi, da inquadrare nella riforma delle farmacie che era all’ordine del giorno del parlamento. Finiti quini questi incontri, vista la disponibilità del territorio, COMIFAR congelò la cassaintegrazione nonostante avessero già aperto le procedure, al fine di bloccarla definitivamente non appena fossero stati concretizzati gli accordi con i privati. I dirigenti dell’azienda ebbero a dirmi che erano comunque sicuri di aver salvato i magazzino, ritenendo non fondamentale l’azione dei privati, poiché mai avevano trovato un’amministrazione così attenta agli interessi dei lavoratori, e che tanto era sufficiente per loro a giustificare il mantenimento del magazzino stesso. Con il sindaco festeggiammo il risultato ottenuto. Dopo circa un mese, mentre ero fuori Rieti per problemi famigliari, venni raggiunto telefonicamente dal dirigente di COMIFAR, con cui avevamo condotto le trattative, preoccupato dal fatto che ASM non chiudeva l’accordo, rimandandolo sine die, ed avendo notizia che qualcuno in azienda aveva stoppato il percorso. Informai i Sindaco, il quale mi rassicurò, dicendo che aveva la situazione sotto controllo. Di fatto fui estromesso dai passaggi successivi, ricevendo alcuni mesi fa un’ulteriore telefonata di un dirigente di COMIFAR con cui mi informava, che visto il non rispetto degli accordi da parte del Comune di Rieti, per loro la faccenda era conclusa irrimediabilmente ed avrebbero chiuso il magazzino per febbraio 2012. Da notizie di stampa ho saputo di un ulteriore impegno scritto del Sindaco, disatteso anche questo. Il resto è storia di questi giorni. Questi i fatti, che credo dimostrino come sia Comifar sia i farmacisti privati abbiano dimostrato esattamente il contrario delle congetture del presidente dell’ASM, dando una disponibilità alla collaborazione difficilmente riscontrabile in imprenditori privati, anteponendo l’interesse pubblico al legittimo guadagno. Lascia perplessi che un’azienda a maggioranza pubblica, quale è l’ASM agisca esattamente in modo opposto. Foto: RietiLife © 19 Gennaio 2012