Un’altra sconfitta in casa, la quinta ed è inutile cercare di catalogarla, perché ha fatto male come tutte le altre. Che arrivi al termine di un girone di andata contraddittorio non fa, probabilmente, che confermare le caratteristiche di un gruppo spesso incostante. A sua difesa, almeno nello specifico dell’ultima settimana, c’è la fatica non smaltita della trasferta a Reggio Calabria e contro un’avversaria, Palestrina, che addirittura godeva di un giorno di riposo in più. Possiamo attribuire a questi due fattori una sicura influenza sull’andamento della gara, ma diciamo che per quanto riguarda Rieti ciò non ha aperto nuove falle nel sistema. Piuttosto ha rimarcato vecchie situazioni negative. Vedi l’incaponirsi nel tiro da 3 (3/23 finale, per un misero 13%), anziché attaccare più da vicino un ferro che pure in diverse occasioni è stato clamorosamente fallito. Insufficiente anche la percentuale dalla lunetta, anche se superiore a quella degli avversari, che invece da oltre l’arco hanno tirato di meno ma con maggiore criterio (9/16, 56%). Il dato che fa veramente arrabbiare è quello hai rimbalzi: 40, contro i 42 di una Palestrina che aveva un solo centro di ruolo – lo statico e falloso Omoregie, in campo solo per 23 minuti – e che pure è riuscita a non essere travolta, ma anzi a farsi ripettare di più sottocanestro. Già che siamo ai singoli, rimanendo in campo avversario, Riva e Baroni sono state sorprese sgradite per Rieti. Si temevano assai di più Ricciardi e Lorenzetti, che pure 31 punti li hanno messi in saccoccia (il primo, come previsto, più che per la quantità dei tiri che per la loro qualità) e secondariamente Basanisi. Insomma, stanchezza o meno, la squadra amaranto celeste ci ha messo del suo per perdere una gara che dopo la vittoria a Reggio Calabria avrebbe davvero convinto che infortuni e sventure a parte esiste una “nuova” Rieti. Fare i nomi dei singoli, qui e ora, può essere comodamente sostituito dalla lettura del tabellino, soprattutto per quello che riguarda le medie di tiro. Tutti rimandati alla prossima partita, con Scauri, che qualcuno proietta già come sfida al grande ex. No, la sfida che ogni giocatore di questa Rieti deve vincere è con se stesso. Nota finale: meno grave del previsto l’infortunio a Pugi, che comunque non potrà riprendere gli allenamenti prima di 40 giorni. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 9 Gennaio 2011