Nella calza della Befana la Sebastiani non ha trovato il carbone, ma la dolcezza di una vittoria più sperata che attesa, conquistata in un gran primo tempo e poi difesa fino alla sirena. Unica nota negativa della serata l’infortunio a Pugi: questo pomeriggio le lastre confermeranno o smentiranno i sospetti o per meglio dire le paure. Una tegola inopportuna, con Vian ancora fuori e Zambon che si è potuto allenare solo in minima parte con i nuovi compagni. A Reggio Calabria è stato Gallea a cantare e portare la croce nel ruolo di 5, situazione di emergenza neklla quale peraltro Stefano è stato bravissimo. La squadra, nel complesso, ha continuato nel percorso tracciato già a Roseto, con più dinamismo e una coralità di gioco davvero efficace, ben rappresentata nei suoi esiti dalle scelte di tiro: migliori in maniera evidente. Mentre in difesa l’elogio è collettivo, in attacco vanno sottolineate le prove di Laudoni e Genovese, sinergici, verrebbe da dire, nel martellamento della retina avversaria. Insomma una squadra che prende forma e sostanza, aggiustata da coach Friso. Al quale va un plauso particolare perché nel mese tondo tondo di permanenza a Rieti è intanto riuscito a creare un gruppo coeso e ad esaltare la duttilità dei giocatori a disposizione, tirando dritto senza lamentele per le assenze di varia natura e trasformando comunque “dentro” una squadra che cominciava ad essere un mistero da manuale. Il lavoro di Friso non è finito, ma la lunghessa del percorso per una volta è più di conforto che di spavento. C’è un’altra gara e un intero girone di ritorno per far funzionare al meglio un meccanismo che al momento sembra aver rimosso tutta la ruggine che lo aveva rallentato o addirittura bloccato. Certo, poi ci vuole sempre un po’ di buona sorte e da quel punto di vista Rieti è già da un bel po’ notevolmente a credito… Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 6 Gennaio 2011