Pubblichiamo il comunicato stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Controlli dei carabinieri in tutta la Provincia: raffica di arresti e denunce.
Contrasto ai reati contro il patrimonio
Passo Corese, i Carabinieri, nel corso di un servizio perlustrativo, arrestavano nella flagranza del reato: D. G. A., romeno del 1987, residente a Fara Sabina, sorpreso ad asportare legna da ardere all’interno di un terreno agricolo. Nello stesso contesto veniva denunciata per il medesimo reato B. N. L., romena del 1986, residente a Fara Sabina.
Cottanello i Carabinieri nel corso di un servizio perlustrativo, identificavano e arrestavano una nomade: S. S., del 1988, domiciliata in Roma, presso campo nomadi di Tor di Quinto, perché colpita da ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minori di Roma in data 29 dicembre 2010, dovendo espiare anni 2 e mesi 3 di reclusione per reati contro il patrimonio.
Stimigliano, i Carabinieri, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di sorveglianza di Viterbo, rintracciavano ed arrestavano: G. J., del 1976, residente a Forano (Ri), pregiudicato, in quanto, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per il reato di furto, trasgrediva alle prescrizioni impostegli.
Rieti : i Carabinieri, nel corso di un predisposto servizio anti taccheggio denunciavano una coppia di romeni : T. T., del 1967, residente in Castelnuovo di Farfa; O. C. P., del 1991 residente a Rieti, badante. I predetti, presso il supermercato “Lidl”, si impossevano di generi alimentari, per un valore di euro 100 circa, oltrepassando le barre antitaccheggio senza corrispondere il prezzo dovuto. La refurtiva recuperata e restituita all’avente diritto. Esagitato sotto uso di droga bloccato dai carabinieri.
Passo Corese, i Carabinieri, a seguito di richiesta su utenza 112, interveniva presso l’abitazione di: C. G., del 1967, domiciliato in Passo Corese, il quale in preda ad eccitazione euforica da sostanze stupefacenti, si barricava all’interno di una stanza armato di un pugnale profferendo minacce e frasi sconnesse. Il predetto, dopo adeguata opera di persuasione, veniva disarmato e bloccato in cornice di sicurezza dai carabinieri operanti e quindi ricoverato presso l’ospedale civile di rieti in regime di trattamento sanitario obbligatorio.
Nucleo ispettorato del lavoro in azione
Rieti e Cantalupo in Sabina i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di rieti, a conclusione di attivita’ ispettiva, denunciavano : C. A., di rieti del 1951, socio accomandatario della ditta “O. Carburanti s.a.s.”, avente sede legale ed operativa a Rieti, esercente attività di distributore di carburante, resosi responsabile della violazione di cui all’art. 4 l. 300/1970, per avere installato presso la propria sede aziendale un impianto di videosorveglianza idoneo al controllo a distanza dei lavoratori, senza la prescritta autorizzazione della direzione territoriale del lavoro; F. T., del 1942, di Poggio Mirteto, coordinatore per l’esecuzione dei lavori del cantiere sito a Cantalupo in Sabina, resosi responsabile della violazione di cui all’art.92, comma 1, lett. a, del d.lgs. 81/2008, per non avere verificato con opportune azioni di coordinamento e controllo l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici, delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento; C. R., del 1953, di Morena, amministratore della societa’ “R. Costruzioni Appalti srl”, avente sede legale a Morena e cantiere a Cantalupo in Sabina, esercente attività di edilizia, resosi responsabile della violazione di cui all’art.133, comma 3, del d.lgs. 81/2008, per avere utilizzato un ponteggio senza avere redatto il previsto progetto. B. G. del 1972, di Rieti, titolare dell’omonima azienda, avente sede legale a rieti, resosi responsabile della violazione di cui all’art. 111, comma 1, lett.a, del d.lgs. 81/2008, modificato dal d.lgs. 106/2009, per non avere adottato idonei sistemi di protezioni collettiva e/o individuale per evitare la caduta dall’alto durante lavori ad una altezza superiore ai due metri.
nell’ambito della medesima attività veniva individuato nr. 1 lavoratore in nero su 1 , pari al 100 % dei lavoratori presenti.
Nell’ambito delle medesime attività, venivano elevate ammende per complessivi euro 5.000 euro circa. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 25 Novembre 2011