Era già accaduto lo scorso anno, ad agosto, quando il clima nella casa circondariale di Vazia, a causa del caldo e del sovraffollamento delle celle, si arroventò a tal punto che un detenuto campano aggredì un agente della penitenziaria sbattendogli contro una porta blindata. Domenica pomeriggio è successo di nuovo, e stavolta gli agenti di custodia finiti al pronto soccorso, con varie contusioni al volto, sono due. Li ha aggrediti, sferrandogli una serie di pugni, un detenuto italiano che in passato aveva già dato problemi e che, tra l’altro, questa mattina tornerà in libertà dopo 9 anni di carcere, per fine pena. Il fatto, reso noto dalle organizzazioni sindacali Osapp e Sappe, si è verificato nell’area di detenzione “G” e la ricostruzione della dinamica dell’aggressione è ancora in corso e resa complicata anche dalla circostanza che domenica, proprio in quella sezione, una delle telecamere era in avaria e un’altra troppo lontana per filmare la scena. A quanto pare il detenuto deve aver perso la testa, c’è stato un veloce alterco e un attimo dopo l’uomo, fisicamente ben messo, ha aggredito un secondino con un paio di pugni e poi un altro, spedendoli entrambi in ospedale. Il problema è noto: nel carcere di Vazia, inaugurato due anni fa, le condizioni di detenzioni non sono il massimo, anche se rispetto allo scorso anno sembravano migliorate con l’apertura di un altra sezione (al momento 3 su 11). Tuttavia le proteste delle sigle sindacali della penitenziaria, dall’inaugurazione del nuovo carcere in poi, non si sono mai placate. Il problema è sempre lo stesso: ci sono pochi agenti di custodia, 112, che tolte le ferie, i distacchi e le malattie riducono la forza lavoro di 25 unità. Pochi agenti rispetto al numero di detenuti ospitati (130 circa) e a quelli che la struttura potrebbe accogliere al massimo della sua capienza (450). Una condizione che è da tempo nota ai vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e che ha visto più volte i sindacati della Polpen manifestare pubblicamente il loro disappunto, rispetto a una situazione ormai incandescente. «E’ l’ennesimo atto di violenza, anche fisica, che il personale subisce – scrivono in una nota i segretari di Sappe e Osapp, Stefano D’Antonio e Francesco Spognardi – , anche in considerazione della scarsa sicurezza e dell’apertura quasi totale alla popolazione detenuta. Tra l’altro nell’istituto ipertecnologico non funzionano adeguatamente le telecamere della sezione dove e? avvenuta l’aggressione. Abbiamo chiesto al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, – proseguono i sindacati – di disporre immediati accertamenti, anche al fine di verificare se siano stati adottati adeguati provvedimenti penali nei confronti del detenuto che ha aggredito i colleghi. Crediamo sia ormai urgente il ripristino delle condizioni di sicurezza, oggi palesemente assenti, e l’invio di altro personale». Fonte: “Il Messaggero” articolo di Fabrizio Colarieti. Foto: RietiLife © 12 Luglio 2011