Cittadinanzattiva: “Da un anno acqua a singhiozzo in località Poeta di Poggio Bustone”

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Cittadinanzattiva

 In data 22 febbraio 2024 abbiamo sollecitato sulla stampa la soluzione del problema dei cittadini di Località Poeta nel Comune di Poggio Bustone con la speranza che le varie Istituzioni locali coinvolte operassero scelte adeguate, nota alla quale APS ha risposto sempre a mezzo stampa che i cittadini di Località Poeta erano allacciati abusivamente e che Cittadinanzattiva Rieti non era informata dei fatti.

In tutto questo periodo i cittadini interessati, vittime di una presa di posizione di fatto di totale chiusura da parte di APS, hanno interpellato ripetutamente APS; il Sindaco di Poggio Bustone; i Carabinieri della Stazione di Rivodutri; la Prefettura di Rieti avendo ottenuto praticamente nulla.

Il giorno 11 marzo 2024, al termine di una riunione in APS escono con un verbale firmato dall’Addetto stampa di APS; dalla Responsabile dei rapporti con le Associazioni; dall’Ingegnere che ordina agli operai la chiusura del rubinetto dal quale i cittadini di località Poeta prendono l’acqua da ormai circa 50 anni con accordi espliciti con il Comune di Poggio Bustone rinnovati di fatto fino al passaggio del Servizio Idrico Integrato ad APS e dall’Avvocato che rappresenta APS.

In detto verbale APS si impegnava a verificare le condizioni delle  condotte idriche realizzate in proprio circa 50 anni fa dai cittadini di Località Poeta e il relativo impianto di sollevamento dell’acqua, per valutare se c’erano le condizioni per farli gestire da APS oppure se la stessa dovesse procedere ai lavori di realizzazione dell’impianto idrico (e aggiungiamo fognario visto che il servizio Idrico Integrato lo prevede) con spese a carico del Comune di Poggio Bustone e con un contributo economico dei cittadini interessati e che, nelle more della realizzazione della fornitura di acqua potabile presso gli edifici di Località

Poeta, APS avrebbe garantito la fornitura di acqua agli edifici stessi per l’espletamento delle normali attività di vita quotidiana che prevedono l’utilizzo appunto dell’acqua, bene di vitale  importanza, diritto tutelato anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

Nonostante abbiano firmato detto accordo, APS ha sempre aperto l’acqua richiudendola dopo il riempimento di una cisterna in località Aquarisciana, che per riempire

quelle in alto in località Poeta, se fosse sempre aperto il rubinetto come da 50 anni prima di

APS, con un sistema di autoclave e galleggianti garantirebbe l’acqua agli edifici, mentre chiudendo il rubinetto APS impedisce il regolare afflusso d’acqua costringendo i cittadini a chiamare al telefono figure apicali di APS che non rispondono, quindi devono chiamare il responsabile di area che attiverà l’operaio quando avrà ricevuto il nulla osta dall’Ingegnere. Tutta questa assurda trafila spesso costringe i cittadini a rivolgersi alla Prefettura, ai

Carabinieri a chiunque possa far aprire loro l’acqua cosa veramente incredibile in Italia nel 2024; da circa venti giorni APS ha del tutto chiuso il rubinetto descritto e nessuno risponde al telefono ai cittadini di Località Poeta, con l’operaio APS che dice loro che senza ordini dall’alto non lo può aprire.

Ormai i cittadini, che stanno accumulando danni materiali, morali e anche biologici sono ricorsi a legali che procederanno in termini di Legge ma resta inaccettabile la situazione concreta che quotidianamente sono costretti a subire, nonostante abbiano – chi da un anno e mezzo chi da molti mesi- fatto richiesta di fornitura di acqua presso i loro edifici di località Poeta senza avere avuto alcuna risposta da parte di APS, né avere ricevuto eventuali preventivi per i lavori da realizzare, spese alle quali i cittadini si sono sempre dichiarati disponibili a contribuire per le eventuali quote di loro spettanza, in aperta violazione anche degli indirizzi operativi forniti da ARERA per le richieste di apertura di nuove utenze.

I legali sono stati incaricati dai cittadini interessati, per aprire il contenzioso anche formalmente in termini legali grazie alla totale chiusura di APS verso una soluzione bonaria; finchè il contenzioso è aperto, aperto deve restare anche il famoso rubinetto in mezzo ai prati a circa 700 metri di distanza dagli edifici di località Poeta da dove i cittadini di detta località sono costretti a rifornirsi di acqua a loro spese.

In ultimo, visto che questi cittadini si sono rivolti a tutti i tipi di Istituzioni locali, dal Sindaco ai Carabinieri alla Prefettura, Cittadinanzattiva Rieti accoglie e rilancia il loro disperato appello: “a chi si devono rivolgere i Cittadini per non essere costretti a subire abusi e soprusi, in attesa di una sentenza che dia ragione ad una o all’altra parte?”

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