“Qui a Scai, la più grossa delle frazioni di Amatrice, non ci sono stati morti né feriti. Siamo tutti sani e salvi, anche se abbiamo perso tanti amici che abitavano nei paesi limitrofi”. A raccontarlo all’Ansa è Alessandro, tassista romano che dall’infanzia ha una casa a Scai e dove, spiega, “l’alimentare e il bar non hanno mai chiuso”. “Non appena ho capito che c’era il terremoto – aggiunge – sono sceso sul prato davanti casa con mia figlia. Ho visto il mio palazzo, antisismico, andare su e giù di un metro, e ho pensato che era la fine. Dopo un tempo lunghissimo, la scossa è terminata, e ci siamo ritrovati tutti in strada con i bambini che non capivano cosa fosse successo, e che non volevano lasciare le loro case perché il giorno dopo ci sarebbe stata una partita di calcio alla quale non volevano mancare. Da oggi qui la Protezione civile insieme alla pro loco di Scai ha aperto un campo con 100 posti letto. Molti invece dormiranno nei container già situati nei giardini di fronte alle case dai tempi del terremoto de L’Aquila“.
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©